Strumenti finanziari per il risparmio
Vi siete mai chiesti come funzionano gli strumenti finanziari?
Vi siete mai chiesti che tipologia di rischio hanno gli strumenti che acquistate o che chiedete al vostro consulente in base alle vostre esigenze?
Questo sarà l’argomento della pillola di oggi!
Partiamo da una premessa: molto spesso, quando si parla di acquistare strumenti finanziari, sorge un problema di fondo, ovvero una non chiarezza tra consulente e cliente.
Da un lato c’è l’avidità di rendimento del cliente e la ricerca spasmodica dell’alto interesse per avere il maggior ritorno possibile sull’investimento perché, come è quasi superfluo dire, tutti quanti ci aspettiamo di guadagnare molto di più di quello che abbiamo speso.
Dall’altro, il consulente potrebbe non avere la forza di mettere in guardia il cliente, facendogli notare come queste pretese portino ad avere un alto rischio sul capitale investito.
Il consulente quindi può procedere per due vie: o essere brutalmente onesto e provare a farvi cambiare idea, anche a costo di non concludere la vendita oppure potrebbe essere molto più accomodante di quanto dovrebbe, non mettendovi in guardia riguardo alla possibilità di avere perdite sostanziali per via dell’alto rischio, per non perdere la vendita.
La domanda più importante da porre, quindi, non è quanto mi rende lo strumento, ma quanto rischio ha?
Porre la domanda in maniera sbagliata può generare un servizio sbagliato venduto nei vostri confronti.
Chiarita la domanda principale da porre, bisogna anche fare attenzione a quello che ci circonda.
Essendo oggi in un’epoca nei quali i tassi sono tendenti a zero o addirittura negativi (a differenza degli anni ‘80/’90, dove i tassi erano con cedole a doppia cifra), il vero obbiettivo non è più il guadagno smisurato, ma di navigare in questo mare impervio senza cadere fuori bordo.
E cosa potrebbe farci cadere fuori bordo? Ovviamente, gli investimenti con interessi molto alti con rischio alto.
Analizziamo quindi gli investimenti partendo dal rischio più basso a quello più alto:
- Conto corrente: è uno strumento dal rischio praticamente azzerato. Azzerati sono, praticamente, anche i rendimenti (dato che si parla di uno 0,01%).
Da notare il fatto che i costi di gestione e mantenimento risultano piuttosto alti. - Libretto postale: la soluzione più utilizzata per depositare capitali e “parcheggiarli”.
Funziona praticamente allo stesso modo del conto corrente, quindi rischio zero e rendimenti zero (anche qui, abbiamo un rendimento dello 0,01%).
A differenza del conto corrente, però, vediamo un sostanziale decurtamento dei costi di gestione e mantenimento. - Polizze ramo 1°: a differenza delle prime due categorie, con questo strumento iniziamo a vedere qualche ritorno economico.
Infatti, nonostante il rischio rimanga molto basso (praticamente tendente a zero), abbiamo un rendimento che si attesta intorno all’1,5/2%.
Questo è possibile grazie ad un meccanismo di struttura della polizza che ho analizzato in questa pillola. - Azioni: differentemente da quanto si pensi, le azioni hanno un rischio medio.
Comprare un’azione di un’azienda vuol dire diventare suoi azionisti, e di conseguenza guadagnare qualcosa grazie al dividendo.
Rientra nel rischio medio perché, nel mercato azionario, sappiamo che le azioni salgono e scendono di valore continuamente.
Rientriamo nel rischio alto, invece, se decidiamo di fare compravendita di titoli azionari.
Perciò, invece di diventare azionisti di un’azienda a lungo termine, compriamo azioni per rivenderle subito dopo. - Fondi: sono contenitori dove vengono raccolti i fondi degli investitori che vengono poi investiti nelle aziende per ottenere un risultato.
Anche questa tipologia di strumento rientra nel rischio medio, in quanto non sempre il proprio investimento può dare esito positivo. - Obbligazioni e BTP: a differenza di quanto si creda, questi strumenti hanno un rischio medio/alto.
Innanzitutto chiariamo una cosa: le obbligazioni sono dei prestiti che vengono fatti ad un’azienda, mentre i BTP sono prestiti che vengono fatti ad uno Stato.
Perché quindi sono di rischio medio/alto? Semplicemente perché questi prestiti sono anche sul mercato azionario, quindi sono suscettibili alle variazioni dello stesso.
Inoltre, essendo prestiti con una durata prestabilita, svincolarli prima della fine di questo periodo, potrebbe portare ad un guadagno o ad una perdita.
Il mio consiglio è quello di verificare, nel caso in cui abbiate investito qualcosa, che tipo di strumento finanziario è indicato.
Di conseguenza, facendo riferimento a questa pillola, potrete vedere che tipo di rischio avete.
Se volete invece investire, ora sapete su cosa puntare e su cosa no.
Per oggi è tutto, ci vediamo alla prossima pillola!